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Jordan 4 Bred: Reimagined OG?

Grazie allo SNKRS Pass su Milano e tanta fortuna di un membro della eyeson community, abbiamo messo le mani in anticipo su una Jordan 4 Reimagined BRED, nuova variante di J4 reimmaginata in chiave moderna.

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Onestamente, per la prima volta su una 4 “normale” (escludendo quindi la SB), le gioie sono più dei dolori: sarà, quindi, una bella recensione di una scarpa che vale la pena coppare.

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Unboxing

La scatola delle Jordan 4 immaginate da Nike per il 2024 è reverse rispetto al solito:

A sinistra il box “al contrario” della Reimagined, con il cement pattern nella parte superiore e il nero sotto. È una scelta: a me personalmente piace di più il classico, e di certo mi piaceva di più l’idea della J3 White Cement (non la realizzazione, vomitevole, di cui abbiamo parlato anche qui nella recensione dedicata).

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Qui un estratto dei mega pixel😂

All’interno, poca altra roba di cui parlare, cartina cement e scarpe. Andiamo avanti.

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Prime impressioni: plastica più di pelle, ma non male

Avete presente tutte quelle recensioni in anteprima che parlano di buona pelle, molto liscia e morbida al tatto ma dall’aspetto lucido — fin troppo lucido — specialmente quando la scarpa viene “colpita” diagonalmente dalla luce?

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Ecco, quella è plastica.

Ogni pelle di bassa qualità, e quindi tutte le Jordan, sono trattate superficialmente con uno strato di un composto chimico che definiamo plastico, ma che è in realtà una roba che serve per tenere in forma la scarpa e far sì che la pelle si rovini molto meno a causa dell’usura e della scarsa qualità.

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Non capisco il perché di questa resa lucida, ma onestamente al tatto risulta talmente piacevole che ci si può passare sopra (anche grazie alla quasi totale mancanza di difetti sulla scarpa). L’aspetto un po’ ironico è che la pelle è, alla vista, martellata: è una strana sensazione psico-motoria — non so se si dice così — ma il cervello si aspetta di toccare qualcosa di ruvido e con delle insenature, mentre poi il tatto ti dice un’altra cosa. Strano, molto strano.

In mano

Quando la si prende in mano, la scarpa è piacevole alla vista — qualcuno mi odierà leggendo queste parole ma la ritengo più bella della OG in nubuck — anche grazie ad una costruzione tutto sommato buona (almeno del paio che ho in mano e di cui vi parlo): pochissime sbavature di colla e nessun errore grossolano sulla pelle fanno finalmente apprezzare il lavoro su una scarpa hype di Nike prodotta in un numero considerevole di pezzi (circa 400.000 worldwide).

Le linguette laterali e quella del backtab non sono rigide come una 4 normale, ma neanche morbide come quelle di una SB: una scelta tutto sommato ok, se si considera che Jordan sta cercando di andare in una direzione di modernità.

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Già al tatto, per fortuna di Dio, della Madonna, dei Santi e dei Martiri in Paradiso, la suola è morbida. Non è quella di una 4 SB — se avete visto le recensioni degli youtuber stanno iniziando anche loro a dire cazzate per fare views — ma è DECISAMENTE più morbida di una qualsiasi J4 voi abbiate messo ai piedi negli ultimi 36-37 anni. Bene, molto bene, specie in ottica Military Blue.

Lo avevamo già detto su IG: tanti insider avevano detto che Nike aveva migliorato tutta la scarpa e, almeno per la suola, lo riteniamo vero. Seguiteci su Instagram cliccando qui!

Terminiamo la disquisizione tattile con l’ultimo reparto, ma non meno importante – sebbene sottovalutato: il padding della scarpa è ereditato (diciamo al 75%) da quello della SB, da cui abbiamo già detto eredita il nuovo design più comodo ed ampio.


Questo fa si che la scarpa si molto comoda soprattutto sulle lunghe distanze, perché il piede non batte ai lati o nel retro su parti di cartone o plastica che andrebbero a rovinare l’esperienza d’uso.

E’ un po’ quello che sta succedendo su J1 Low OG e J3, dove da qualche tempo si assiste ad un progressivo svuotamento (forse per motivi estetici) ma che poi rovina inevitabilmente la camminata.

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Al piede

Non possiamo avere la riprova comodità al piede perché ancora nessuno del team eyes l’ha ricevuta, ma chi la ha addosso ci dice che conferma la sensazione che abbiamo avuto al tatto: la scarpa è decisamente più comoda per la suola, e risulta abbastanza morbida anche nella parte superiore.
Di solito, tendiamo a sottovalutare questa cosa: se provate una Black Canvas e questa la differenza è NETTA e siamo contenti per chi se la potrà godere.

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Per il resto, bisogna scendere un po’ a patti con la questione pelle lucida: non si vede molto, ma è chiaramente un aspetto che una persona che finora ha avuto solo J4 in pelle bianca o le scure in nubuck deve valutare overall prima di fare una scelta di cui si potrebbe pentire.

Il sizing è invece easy: mezza su rispetto a tutte le altre Jordan e state tranquillissimi.

È una OG?

Secondo me no, tagliando proprio corto corto.

La risposta lunga la possiamo articolare così: la shape della scarpa è cambiata. È più simile alla J4 SB (collar più spesso, punta leggermente più alta, gomma più morbida) e quindi perde parte della conformazione classica di quella del 1989.
In più, il materiale di cui è composta è MOLTO diverso dalla OG, cambiando completamente. Non è una Lost&Found, che è una Chicago rovinata o una J3 White Cement ingiallita e invecchiata, ma è completamente un’altra silhouette se la guardiamo con attenzione.

È una rivisitazione in chiave moderna di una scarpa che ha fatto la storia e che si trova ai vertici di gradimento di buona parte dello sneakergame da ormai tre anni.

Conclusioni

Potrebbe essere un bel colpo di reni di Jordan 4: dopo tre anni a bomba, l’hype verso la scarpa stava scemando anche a causa di scelte e colourway davvero poco riuscite, tanto che ci si aspettava un lento tramonto.

Questa uscita, e l’ipotesi ormai confermata che questo aggiornamento sarà un continuo su tutte le colorazioni in uscita quest’anno, la rimette sotto i riflettori dal verso giusto, e per una delle poche volte dico brava a Nike per aver apportato delle modifiche alla scarpa tali da migliorarla e non peggiorarla (stile J3 svuotata del padding e con elephant print schifoso, J1 Low Year of the Dragon completamente svuotata con il piede che tocca nel cartone interno e così via).

Promossa a pieni voti se non per la pelle, che alla vista ha una consistenza e al tatto ne ha un’altra.


Aspettiamo, ora, di prendere anche la Military Blue, un’altra colorazione VERY OG. Una colorazione che, paradossalmente, stupì gli appassionati di Michael Jordan perché, all’epoca, era una cw davvero strana.

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