Review: New Balance 574 Yurt x Salehe Bembury

Fino al 2020, New Balance era nella mente dei papà americani, che cercavano una scarpa comoda, non necessariamente bella ma sicuramente funzionale all’attività domenicale…che fosse un barbecue, la partita di football o una gita coi figli, le NB erano ai piedi di pochi.

La pandemia ci ha però portati ad una rivalutazione totale dello status quo, ad un ribaltamento mentale di preferenze (top of mind, in gergo marketing). E visto che senza una strategia un prodotto non si vende (l’ho vissuto in prima persona…), gli alti dirigenti di NB si sono seduti attorno ad un tavolo e si sono detti che le cose, così com’erano, non potevano andare avanti.

Un delizioso tocco vintage, collaborazioni con artisti che non fossero cantanti o giocatori (se non per la localizzata partnership americana con Kawhi Leonard) ma designer più o meno affermati e tanta pazienza nella speranza che questa miscela funzionasse. Alla fine, questo mix non ha solo funzionato, ma ha permesso a New Balance di ESPLODERE!

Rhoncus custom sneakers

Quanto è bello il pack?

Quando ti affidi ad uno come Salehe Bembury, ex capo della divisione footwear di Versace, sai già che ribalterà il concetto della tua azienda per come la conoscevi. E questo è accaduto pure con le 574 Yurt: scartato il box di cartone, si staglia davanti a te il disegno di alcune Yurta (case tipiche delle popolazioni nomadi della Mongolia), tanto che sei già lì con la bavetta alla bocca pensando che quello è solo un piccolo antipasto.
Ai lati, i colori del coperchio danno continuità al disegno in una serie di sfumature che culminano con l’ovvia etichetta descrittiva, che nel mio caso dice White with Royal blue and Pink.

574 yurt sales bembury box

Per finire, una cartina bianca protegge il vero tesoro.

Che c’è dentro?

Ho aspettato LETTERALMENTE mesi prima di coppare ‘sta dannata scarpa. Una marea di L prima, un resell troppo alto poi mi avevano fatto desistere dall’acquisto: poi erano subentrate altre spese e priorità (anche e non solo in fatto di sneakers) e quindi erano un po’ scalate nelle gerarchie.

Fortunatamente, il concetto di resell sta diventando sempre più fumoso e traballante, visto l’ingresso nel game di sedicenti resellini che, non conoscendo il reale valore delle sneakers, abbattono il prezzo al primo accenno di “panico da mancata vendita” (Panic selling) e visto che l’occasione fa l’uomo ladro… non me la sono lasciata sfuggire.

Arriviamo al primo sguardo: all’uscita, questa White mi sembrava davvero la più stupida colorazione presente tra quelle in collezione ma, si sa, il mondo è bello perché ci dà la possibilità di ricrederci. E io mi sono completamente ricreduto.

Spostata la cartina di protezione, quello che colpisce subito lo sguardo è il ROSA SHOCKING: non ho niente contro il rosa, tanto che dalla nascita di Bianca ho cambiato idea su alcune sfumature su temi femministi (ahhh, le cose belle su cui ricredersi 🤍), quindi figurarsi se il rosa poteva essere il problema. Ma questo rosa, col blu e il bianchino/beige, dalle foto sembrava stonasse. Scusate, stronzo io! La scarpa è ASTONISHING, da restare a bocca aperta, anche in questa colourway sicuramente poco apprezzata dai reseller.

Dopo la bellezza, descriviamola

Iniziamo dalla parte inferiore (intersuola e suola), perché è davvero GRANDE: alta, ha un dislivello di qualche mm tra la parte posteriore e quella anteriore, utile durante le lunghe camminate in caso di problemi alle articolazioni delle gambe (eccomi qui 🙋🏻), e che integra più di qualche tecnologica NB:
1. anzitutto, la schiuma è morbida ma non come il BOOST, e questo, per il tipo di scarpa, è un pregio (ne parleremo più avanti)
2. la tecnologia ROLL BAR, aiuta il piede nel movimento tacco-punta
3 la Absorb SBS, una serie di placchette in gel (quelle “palline rosa”) che aiutano ad attutire i colpi

Ci ho camminato circa 40km a New York e si è comportata egregiamente. Non perdi un passo, arrivi a casa stanco ma non coi piedi fumanti o le ginocchia a pezzi: dunque, non posso che promuoverle a pieni voti.

New York in sales bembury 574 yurt

La soletta poi è una goduria: oltre ad essere più alta di quello schifo a cui ci ha abituato Nike con le Dunk (per dirne una: non è l’unica, affatto), è accomodante ed ha un struttura a ondine che sembra massaggiarti mentre cammini, quasi interagendo coi tuoi piedi per dargli quel minimo di piacevole sollievo quando la camminata si fa prolungata.

insole sales bembury 574 yurt

Nella parte superiore, infine, c’è un misto di suede e di tessuto a maglie larghe, più qualche strato di pelle ad impreziosire una scarpa che ha comunque un prezzo definito a retail.

La scarpa è super traspirante, grazie anche al corretto piazzamento dei pannelli di suede e pelle che garantiscono anche una corretta tenuta del piede. Che dire…Ottimo lavoro!

La sneaker però riserva una sorpresa super divertente che arriva “coperta” da due pezzettini di plastica arancione a segnalarne la presenza: sopra il tallone di entrambe c’è un FISCHIETTO che ovviamente si può suonare… come ho fatto io a NEW YORK 👇

highline

Salehe Bembury ha spiegato su Insta che ha realizzato la scarpa con in mente lunghe giornate di trekking, che in caso di gite di gruppo possono portare alcuni ad allontanarsi e, a volte, perdersi. In questi casi, il fischietto, servirebbe per farsi trovare dalla compagnia, evitando spiacevoli inconvenienti.
La “side-story” però è un’altra: Bembury sa che queste sarebbero state scarpe che per lo più avrebbero camminato sull’asfalto, e il fischietto è posizionato lì per…strapparci una risata.
Il designer infatti, condividendo alcune sue storie, ci ha raccontato che sperava che il fischietto facesse ridere sia chi lo suonava e sia chi lo avrebbe sentito, perché gli piacere vedere ridere le persone.

Sizing e Fit come al solito

Prima di prendere la taglia giusta, ho dovuto scontrarmi con l’errore e l’ENORME semplicità di effettuare un reso con New Balance: arrivato un 44, infatti, mi sono reso conto di quanto fosse piccolo, e ho quindi dovuto ordinare in fretta e furia la mezza taglia in più, con la preoccupazione che potesse non arrivare in tempo.
La vecchia taglia era infatti arrivata in 7 giorni, un’enormità di tempo se considerate che vivo a Milano e di solito tutto arriva in un paio di giorni al massimo. Evidentemente, ci deve essere stato qualche sciopero, perché dopo il reso, la seconda è arrivata nei canonici 3.

La mia esperienza dice quindi di prendere la stessa taglia della Jordan 1 (vi lascio la guida a tutte le MIE taglie qui, così potete farvi un’idea), ma sarebbe comunque meglio provarla in store o ordinare almeno un paio di taglie tra cui siete indecisi e fare il reso di quella che non vi va.
La taglia, per me, è perfetta per il piede sinistro (solito) e leggermente più grande per il destro, ma TTS è ciò a cui dovete puntare.
Le 574 Yurt, poi, hanno anche una parte anteriore sufficientemente larga per accogliere anche i piedi più larghi (scusate il gioco di parole). L’unico difetto che sono riuscito a trovare in una scarpa che mi è piaciuta a 360°, 359° per essere più precisi, sono state le piccole strisce di suede lungo la linguetta che, quando infili la scarpa, si ritorcono su se stesse dando un po’ di fastidio ogni tanto, portando l’utilizzatore a sfilare e rinfilare la scarpa.

Quasi dimenticavo, il reso: dentro il pack c’è un’etichetta prepagata di UPS. Richiudi tutto, metti l’etichetta e spedisci anche senza avvisare NB. EASY AS THAT. Capito Nike, che mi hai fatto storie perché ho portato un pacco al punto poste e non alle poste (nonostante questo sia un servizio attivo delle stesse Poste)?

RESELL?

Come detto all’inizio, il resell di questa speciale colourway non esiste, mentre altre colorazioni (la nera, la grigia, la verde) valgono qualcosina: il mio parere a riguardo è di non farvi fermare dal color block così particolare, perché è una sneaker che si deve vedere prima ai piedi per poter tirare delle conclusioni certe.

Oltre alla giocosa aggiunta del fischietto, la scarpa in sé è sia comoda che bella, e riesce a coniugare bene l’idea di essere una scarpa da trekking al reale uso della stessa che è più certamente street-oriented.

Salehe Bembury è un designer di punta che sta dando una mano a New Balance (insieme a Joe Freshgoods, per citarne un altro) e a Crocs anche in tema di abbigliamento (ho comprato il suo Kimono e i suoi pants con NB), dopo alcuni anni di “dimenticatoio” giovanile.

Spero di non vederlo mai lavorare sulla 550 perché personalmente non mi piace.

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